mercoledì 17 ottobre 2007

Versione in prosa A Silvia(Giamyilgrande)

Silvia ricordi quel tempo della tua vita mortale quando la bellezza risplendeva, negli occhi tuoi, ridenti di gioia e nello stesso tempo schivi, ritrosi che non osano fissare in volto per un delicato senso di pudore e tu, lieta e pensosa stavo per varcare la soglia della giovinezza.
Risuonavano le quiete stanze, e le vie dintorno al tuo continuo canto, quando, intenta a lavori femminili come tessere e filare sedevi, assai contenta di quel bello indefinito avvenire che immaginavi e sognavi.
Era il maggio odoroso:e tu solevi cosi' trascorrere la tua giornata.
Io interrompendo di tanto in tanto gli amati studi e i fogli e i libri su cui mi affaticavo, sui quali si consumavano la mia giovinezza e le mie migliori energie, dai balconi della casa paterna ascoltavo il suono delle tua voce e il rumore prodotto dal telaio mosso dalla tua mano rapida, che stava faticosamente tessendo.
Guardavo, ammiravo il ciel sereno, le strade illuminate dal sole e i campi, e da una parte il mare in lontananza e dall'altra parte i monti.Nessuna parola umana può esprimere quello che io sentivo nell'animo.
Che pensieri soavi che speranze che sentimenti o Silvia mia!
Come è bella piena di promesse allor ci apparirà la vita umana e il destino!
Quando ripenso alle nostre grandi speranze, mi sento opprimere da un sentimento doloroso e inconsolabile e torno a rammaricarmi della mia sventura.
O natura, o natura perchè poi, cioè nell'età matura, non mantieni quello che hai promesso allora cioè nella giovinezza?perchè di tanto inganni i figli tuoi?
Tu, o Silvia, prima che l'inverno facesse morire con il gelo le erbe, moristi, o fragile creatura, assalita e vinta da una malattia nascosta nel tuo corpo.E non giungesti alla tua piena giovinezza, non fosti rallegrata lusingata dalla dolce lode per i tuoi neri capelli, o per i tuoi occhi innamorati e pieni di pudore, nè le amiche nei giorni di festa hanno parlato con te dei loro dolci sogni d'amore.
Di li a poco vennero meno anche le mie speranze di felicità:anche ai miei anni, alla mia vita, il destino negò di poter godere della giovinezza.Ahi , come sei irrimediabilmente passata, cara compagna della mia giovinezza, mia speranza sei sempre rimpianta!
Questo è dunque quel mondo tanto immaginato, sognato nella giovinezza?Sono questi i piaceri l'amore, le attività dell uomo, gli avvenimenti di cui tanto parlammo insieme?
Questa è la sorte dell umano genti?
All'apparire dell'amara verità della vita, tu o speranza, misera perchè illusoria, svanisti:e da lontano indicasti il gelo della morte e una tomba disadorna e dimenticata.